Tutto nacque 4 anni fa alla School of Management del Politecnico di Milano. La tecnologia RFId è una tecnologia di identificazione automatica detta RFID.

L’applicazione di questa tecnologia in campo portuale crea molto fermento a livello internazionale. A fronte di ciò, vale la pena chiedersi quale sia il reale grado di sostenibilità economica di applicazioni RFId per la tracciatura del flusso delle unità logistiche gestite nei porti: in collaborazione con CNIPA , Agenzia delle Dogane, un provider di tecnologie in ambito portuale e un terminalista, la School of Management ha sviluppato un modello per la stima dell’impatto economico dell’introduzione delle tecnologie RFId nei terminal.

Il modello considera in particolare le attività di due soggetti: il terminalista e l’Agenzia delle Dogane, preposta al controllo dell’entrata e dell’uscita delle merci dal territorio nazionale.

Benefici RFID

I benefici che subito emergono sono l’incremento di produttività nell’identificazione del codice del container (in tutte le operazioni di movimentazione) e nella verifica dell’integrità del sigillo ai gate di ingresso e uscita dal porto. L’automatizzazione riduce gli errori umani e riduce i tempi di imbarco e sbarco delle navi.

Il sigillo elettronico, essendo difficilmente contraffabile e registrando le eventuali violazioni, costituisce un deterrente all’apertura non autorizzata del carico.

Al modello sviluppato consegue un notevole risparmio economico di circa 2,5 euro/teu, quasi egualmente ripartiti tra il processo di import e di export di cui il 64% deriva dall’automazione nel controllo dei mezzi in ingresso e uscita dai gate, mentre il 36% dall’identificazione automatica dei container sui piazzali.

Il sistema evita l’apertura non autorizzata dei carichi, riduce errori e tempi di imbarco e di sbarco.

 

La tecnologia RFID sta entrando anche nel settore dello sdoganamento, velocizzando il flusso dei container e dunque delle merci. Altrettanta tecnologia sarà certamente dedicata alla ricezione d’importazione di “prodotti non a norma” secondo leggi vigenti.

 

Fonte: Euro Merci pag.42

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