Da ottobre dello scorso anno al maggio del 2020 (ultimo dato Istat disponibile) c’è stato un export di +17%

L’export ha avuto il suo momento migliore all’inizio del periodo più serio della crisi sanitaria, mentre è andato diminuendo con aprile e soprattutto con maggio quando tutto l’export agroalimentare italiano ha vissuto un momento decisamente negativo, peraltro ampiamente atteso.
La buona qualità dell’olio 2020 non avrà grande impatto sui prezzi, in questo settore sono piuttosto stabili: si parte da 7,5-8 euro al litro all’ingrosso fino a 20 euro al litro per oli certificati venduti in gastronomie o negozi di prelibatezze. Gli altri oli riconosciuti dall’Ue sono le Dop Chianti classico, Lucca, Seggiano e Terre di Siena: i cinque marchi, insieme, rappresentano circa il 30% della produzione di olio extravergine della regione. L’emergenza sanitaria sta bloccando gli acquisti di ristoranti, alberghi, catering, scuole.

In questa seconda ondata del Covid i produttori sperano che l’ottima qualità sia un segnale di stimolo per il consumatore si privato che commerciale, sia italiano che straniero. Spesso la qualità dei prodotti italiani rimangono in piedi anche di fronte a crisi globali come questa. Le leggi imposte e la chiusura di ristoranti e negozi non hanno aiutato questo settore.

La speranza è che il mercato si riprenda, perché il prodotti di qualità c’è, i produttori ci sono, dunque speriamo che tutto riparta il prima possibile, e se volete un suggerimento su cosa regalare a natale, una buona bottiglia di olio di oliva di produzione italiana al 100%, è sempre gradito.

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